Gli infortuni sportivi possono derivare da come stiamo seduti, non sempre dal troppo allenamento…..

Avete l’argento vivo addosso? Buon per voi. Perchè passare troppe ore seduti fa male. L’inattività, la sedentarità il non l’allenamento è la causa della maggior parte degli acciacchi.

Gli infortuni, tendiniti, dolori alle ginocchia, mal di schiena, fasciti plantari… molto spesso non sono colpa dell’eccessivo allenamento?  E’ risultato infatti negli ultimi studi in materia una conclusione inaspettata: spesso gli infortuni sono causati dalle lunghe ore trascorse seduti alla scrivania. Proprio così, l‘inattività – ed il non l’allenamento – predispone l’organismo all’infortunio.

La maggioranza delle persone che pratica sport non sono tutti come quelli che vediamo in tv. Molto spesso sono persone normali over 30 che si sono fatti prendere dall’idea di infrangere il muro delle 3 ore in maratona; o molto spesso persone over 40 che si cimentano nel triathlon sperando di qualificarsi nella propria categoria per partecipare ai campionati del mondo alle Havaii; o gli over 50 che si sfiniscono di ripetute in pista. Una categoria di sportivi che si scontra con la dura realtà: trascorrere ore seduti alla scrivania,  la maggior parte del tempo la passano a lavorare, e non ad allenarsi.

La sedentarietà è una causa scatenante di problemi quali la scarsa flessibilità dei bicipidi femorali e dei polpacci, (tutta la catena muscolare posteriore); la rotazione della testa del femore nell’acetabolo; la limitata estensione e la rigidità della colonna vertebrale; scorrette posture delle scapole, del collo, delle spalle. Allenarsi in queste condizioni, diventa, per la postura acquisita, sbagliata per il motivo che si  andranno a compensare tutte o alcune problematiche appena dette un terno al lotto. Tanto che la frequenza degli infortuni è direttamente proporzionale all’età dell’atleta e alle ore che trascorre seduto. Per questo ormai i fisioterapisti e gli osteopati americani, sempre più spesso, prima di fare una diagnosi si informano sullo stile di vita del paziente.

Che fare, allora? La prima regola – dal momento che non si può smettere di lavorare – è quella di trovare una giusta postura. E di mantenerla quando si è seduti. Anche il livello della tastiera del computer influisce: non deve essere né troppo in alto, né troppo in basso.
Vietato tenere il telefonino e la cornetta del telefono tra l’orecchio e la spalla.
Vietato allontanare troppo il gomito dal corpo quando si impugna il mouse.
Molto importante è anche tenere i piedi appoggiati al pavimento, e assicurarsi che la sedia abbia uno schienale alto e comodo. Qualcuno potrebbe avere bisogno di un rullo lombare da posizionare dietro la schiena per aumentarne la flessibilità.
Il monitor del computer deve trovarsi all’altezza degli occhi. Le gambe, quando si è seduti, devono formare un angolo retto: e quindi le ginocchia non devono trovarsi in posizione sopraelevata rispetto al bacino.

Ma restare a lungo seduti non è dannoso soltanto perchè favorisce gli infortuni. Secondo i ricercatori del Karolinska-Institut di Stoccolma, lunghe ore alla scrivania portano anche a problemi di cuore, di circolazione, di diabete. Addirittura aumentano il rischio di mortalità. Anche se nel tempo libero si pratica sport. E allora? È importantissimo cambiare posizione spesso. Almeno ogni dieci minuti. E se possibile, ogni tre quarti d’ora alzarsi e muoversi per 10 minuti.

Fonte: ActionMagazine-di Teresa Deliderachi

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